Quest’anno sarà un Natale diverso. Se per caso ancora non ti fosse chiaro, magari perché non guardi la tv e non permetti a Barbara d’Urso di entrare nella tua casa -sempre col cuore, si intende- o perché non leggi i giornali, non ascolti la radio, alle 20 e 30 sei troppo impegnato a gustarti la pizza impastata con tanto amore e poco ti interessa delle avvincenti dichiarazioni del nostro amato(?) presidente: oltre a rivedere un po’ le tue priorità(ndr), ebbene si, sappi che sarà un Natale diverso.
La parola “diverso” ti fa paura? Ti fa immediatamente pensare a tutta la serie di rinunce che sarai costretto a fare nel periodo più bello e felice dell’anno? Si, fai bene, perché sarà proprio così.
A meno che tu non voglia contribuire ad una terza ondata -il Coronavirus fa surf, parola dei Baustelle- e vanificare tutti i sacrifici dell’ultimo anno, dovrai rispettare le regole, le raccomandazioni, i decreti e anche le strillettere inviate da Albus Silente in persona se fosse necessario. Terminata questa ambiziosa (?) introduzione, il mio compito qui è di consigliarti qualche film che potrebbero rendere le festività più piacevoli. Se è un Natale diverso che vogliono, così sarà anche la lista che segue. La diversità è ricchezza in fin dei conti (cit. di qualcuno, forse del Papa?!) perciò non aspettarti una lista di film con i soliti cult amatissimi, bellissimi, issimi in tutto. Kevin avrà perso l’aereo quante volte ormai?! E pensa, su una poltrona, in due, quest’anno non conviene sedersi.
Iniziamo.
Silent Night, Deadly Night – Natale di Sangue (1984)
Se c’è qualcuno inquietante tanto quanto un clown, quel qualcuno è il Babbo Natale che sta di fronte al supermercato sotto casa tua. Soprattutto se sotto il costume c’è un ragazzo chiamato Billy, che ha assistito all’uccisione dei suoi genitori da parte di un Babbo Natale quando era un bambino, per poi essere spedito in un orfanotrofio. A 18 anni, compra lui stesso un vestito da Babbo Natale ed esce per compiere una serie di omicidi. Santa Claus ha una lista, ok è una lista di omicidi ma cerchiamo di non essere troppo puntigliosi: non tutti per Natale desiderano il cellulare nuovo.
“Natale di Sangue” è stato un flop al botteghino per colpa di un gruppo di genitori che non volevano vedere Santa Claus ritratto come un killer pazzo. A essere onesti, non è nemmeno un bel film ma è così brutto che diventa bello e divertente. Ottimo per passare il tempo con un Babbo Natale unico nel suo genere –per fortuna-.
Quando l’amore è magia – Serendipity (2001)
Nel 1990 Jonathan, in pieno shopping natalizio, incontra per caso Sara.
Due perfetti sconosciuti vengono travolti da una reciproca attrazione, nonostante entrambi siano felicemente -non così tanto a quanto pare- impegnati in altre relazioni, decidono di trascorrere la serata insieme, nel totale anonimato, decidendo di non scambiarsi neppure i nomi. Quando la notte sta per finire Jonathan, oramai innamorato, propone di continuare a vedersi mentre Sarah, titubante, propende per un’altra soluzione: lasciare che sia il destino a decidere del loro futuro. Se sono fatti per stare insieme, finiranno sicuramente per ritrovarsi. Non fatevi ingannare dal titolo; quel “serendipity” potrebbe farvi storcere il naso, poiché insieme a “resilienza” fa parte di quelle parole che il 65% della popolazione mondiale ha ormai tatuate sul polso (originali!), è in realtà un bel film, con un bel cast. Da vedere sicuramente se hai l’animo romantico.
Dickens: L’uomo che inventò il Natale (2017)
Sei affetto dalla cosiddetta “sindrome dell’epoca d’oro”? Hai nostalgia di vite mai vissute e ogni giorno ti ripeti cosa tu ci faccia con un Iphone in mano a commentare le fake news su facebook anziché sorseggiare un tè caldo con Oscar Wilde? Questo è il film che fa per te.
Nel 1483 in una Londra vittoriana Charles Dickens, ossessionato dai debiti, cerca disperatamente un nuovo successo letterario. Sarà l’avvicinarsi delle festività natalizie -all’epoca poco considerate dalla maggior parte degli inglese- ad ispirargli la creazione di un racconto sul Natale. Il film mette in scena la creazione dell’opera “A Christmas Carol”, intrecciando le situazioni, le atmosfere e i personaggi della fantasia di Dickens con le vicende biografiche e familiari dello scrittore. Il tutto descrivendo, con una certa dose di suspense, il rischio che corse uno dei più celebri racconti della letteratura inglese di tutti i tempi, di non essere mai pubblicato. “A Christmas Carol” ottiene un successo enorme e immediato, contribuendo a risvegliare l’assopito sentimento del Natale.
Le cinque leggende (2012)
E’ arrivato il momento di accontentare anche i più piccoli -si, se hai 30 anni e la “sindrome di Peter Pan” va bene lo stesso- con un lungometraggio di animazione. Il film è un adattamento cinematografico di una serie di romanzi per bambini di William Joyce, in cui il regista riversa i più svariati contesti di fantasticheria infantile, costruendo un’avventura basata sul rapporta tra fiducia e fantasia. I guardiani delle fantasie infantili devono riunirsi per sconfiggere un potente nemico. Babbo Natale, la Fatina dei Denti, il Coniglio Pasquale e l’Uomo dei Sogni dovranno reclutare il quinto guardiano, Jack Frost, l’unico che, secondo la profezia, è in grado di tenere testa al temuto Pitch Black (l’Uomo Nero). Con una sceneggiatura che trasforma i protagonisti in veri e propri supereroi -Avengers; temete!- il film scorre piacevolmente, appassionando i più piccoli e i più grandi senza distinzione alcuna (tornare bambini, ogni tanto, è terapeutico).
Last Christmas (2019)
Concludiamo con qualcosa di più recente. Sarò sincero, non è sicuramente tra i migliori film a tema natalizio mai fatti ma merita un’occhiata. Il film è ispirato alla canzone Last Christmas di George Michael. La storia, dunque, imbastita per ricalcare la canzone è quella di una ragazza mediamente sfortunata e poco organizzata, come molte sogna di fare la cantante ma in realtà si mantiene a stento lavorando tutto l’anno in un negozio di articoli natalizi. Per quasi tutto il film Emilia Clarke -lunga vita alla regina dei draghi- sarà vestita da elfo verde. Casca, fa brutte figure, si rivela inadeguata, fa entrare i ladri nel negozio con la sua incuria e causa decisamente molti più problemi di quelli che risolve. La sua vita cambierà –o forse no?!- quando conoscerà un ragazzo fuori dal negozio.
A partire da questo ci si aspetterebbe un intreccio, cioè una volta presentata questa situazione sarebbe il momento di mettere in moto degli eventi, far accadere qualcosa, stimolare una trama, invece questo non accade. Che non è male. La storia d’amore è usata come condimento e non come la pietanza principale, che invece è la vita di lei, questa figura sfortunata e a suo modo triste anche se è sempre allegra. Non sarà certo troppo difficile capire come finirà, quale sarà il colpo di teatro del finale e come si chiuderà il tutto (ottemperando alla canzone che ispira). Ma davvero non è il punto, “Last Christmas” non è quel tipo di film che si basa sulla sua trama, è semmai un profilo umano in forma di commedia, più che rappresentare un intreccio mette in scena il desiderio di raccontare una donna diversamente da come si fa di solito.
Francesco De Gaetano