La scuola ha mutato forma a causa dell’emergenza sanitaria evolvendosi in una modalità “wireless”. La chiusura preventiva delle scuole ha suscitato molte polemiche da parte dei genitori per diversi motivi quali l’impossibilità di seguire i bambini da casa, i dubbi e le perplessità relativi alla DAD (didattica a distanza) ma anche la difficoltà di reperire i mezzi informatici per tale scopo. In particolar modo, in Calabria, l’ordinanza del Presidente della Regione, Spirlì, ha disposto che dal 7 al 31 gennaio 2021 solo l’attività didattica ed educativa per le scuole dell’infanzia si continuerà in presenza, prediligendo la DAD per le altre istituzioni scolastiche. La didattica in presenza impone un certo rigore ad alunni e docenti di tenere la mascherina, di misurare la temperatura corporea quotidianamente, ma anche per la dirigenza di dover porre rimedio alla mancanza di spazi abbastanza grandi da assicurare la distanza minima necessaria. Per sopperire a tali richieste, molti dirigenti scolastici hanno optato per delle modifiche strutturali per ampliare le aule. Laddove non sia stato possibile assicurare le condizioni sanitarie adeguate, la DAD è stata e rimane al momento l’unica via alternativa. Per quanto riguarda gli atenei italiani, in base alle indicazioni governative, la DAD per l’università rimane la modalità didattica più utilizzata con la quale stanno svolgendosi lezioni ed esami in tutta Italia. Per questo motivo sono state migliorate le tecnologie e gli strumenti a disposizione, con una massiva digitalizzazione dei contenuti e lo sviluppo delle applicazioni quali Zoom, Google Meet, Microsoft Teams ed altre. Per prenotare i posti in aula laddove le lezioni dovessero essere in presenza, o per quanto riguarda le biblioteche e le mense, sono state sviluppate applicazioni che permettono di controllare il flusso in entrata ed uscita attraverso la gestione stessa delle prenotazioni, così da poter evitare assembramenti e possibili contagi. Se da un lato questo tipo di modalità ha consentito ad alunni e docenti di continuare le lezioni in totale sicurezza, dall’altro, non essendo una realtà già consolidata, ha suscitato molti dubbi. La necessità di mantenere la connessione stabile anche usufruendo di più dispositivi informatici contemporaneamente per coloro i quali abbiano familiari impegnati con la DAD o che lavorano, è solo uno dei fattori da tenere in considerazione. Anche stare di fronte allo schermo di un computer per ore ed ore potrebbe provocare problemi alla vista e alla postura sia degli alunni che dei docenti. Bisogna anche tener conto che non tutte le famiglie sono in possesso degli strumenti informatici adeguati e richiesti per tale modalità didattica, come evidenziato in precedenza, motivo per il quale sono stati stanziati dei finanziamenti per l’acquisto e il comodato d’uso di tablet e computer. Dal punto di vista didattico sono presenti ulteriori perplessità riguardanti il metodo di valutazione di interrogazioni, esami universitari, compiti svolti da casa con la stessa attendibilità di questi che potrebbe venir meno. Gli studenti stessi hanno organizzato proteste in tutta Italia contro la DAD, arrivando persino all’occupazione come nel caso degli studenti di un liceo a Napoli. Tra le varie discussioni in atto, gli studenti richiedono, in alternativa alla sola DAD, una modalità mista tra la didattica a distanza e quella in presenza. In un periodo abbastanza delicato, nel quale le relazioni umane sono venute meno, il senso di appartenenza ad una classe scolastica è uno dei pochi appigli che i ragazzi hanno mantenuto nei mesi in cui la scuola è rimasta chiusa. Facendo lezione da casa viene a mancare il contatto diretto tra docente e studente, che nel caso della DAD viene sostituito dalla messaggistica e nella migliore delle ipotesi dalle videochiamate. Cambiando il modo stesso di fare didattica, alunni e docenti si ritrovano a dover sperimentare nuove dinamiche di comunicazione che non sempre possono essere all’altezza del “vecchio” modo di fare scuola. E’ difficile definire entro quali limiti la DAD sia effettivamente funzionale per gli scopi didattici. Bisogna, però, tenere a mente che la situazione sanitaria impone dei limiti che non possono e non devono essere valicati con leggerezza: di fatto non si può mettere in discussione quello che è il diritto alla salute. La DAD, seppur con molti difetti, rimane una risorsa importante che risponde alle necessità ed esigenze di questo momento, nel quale è importante tenere a mente di dover essere flessibili e versatili così da potersi adattare più facilmente ai cambiamenti che stiamo vivendo, che sono, a tutti gli effetti, inevitabili.
Manuel Condino, Elena Logatto